Diete ferree e abbuffate: come gestire in modo sano il rapporto con il cibo
di: Rosa
Tags:
Diete ferree e abbuffate: come gestire in modo sano il rapporto con il cibo
Se sei arrivato a leggere questo articolo perché hai capito di non avere un buon rapporto con il cibo, hai già fatto il primo passo verso la risoluzione del tuo problema.
Senza consapevolezza, nessun cambiamento può avvenire, e questo vale per tutte le sfere della nostra vita.
Probabilmente però, ci sono ancora delle cose di cui essere consapevole, prima fra tutte il motivo per cui il tuo rapporto con il cibo è così problematico.
Perché non hai un buon rapporto con il cibo
Secondo la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi alimentari DSM5 “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA) nel 2013, i disturbi alimentari si presentano in sei categorie diagnostiche principali:
- Pica
- Mericismo
- Disturbo alimentare evitante/restrittivo
- Anoressia nervosa
- Disturbo di alimentazione incontrollata
Le cause di una gestione poco sana del cibo possono avere diverse origini. Per esempio, può provenire da convinzioni e abitudini acquisite nel tempo oppure da periodi di forte stress o eccessiva tristezza.
Quando siamo sotto tensione o particolarmente tristi può succedere che reagiamo rifiutando il cibo o fagocitandolo per riempire i nostri vuoti interiori. Questi modi di agire non rappresentano mai una soluzione ma, se sono circoscritti a una fase particolare, non sono da considerarsi patologici.
Il vero problema si pone quando la cattiva gestione dell’alimentazione si protrae per lungo tempo e non è collegata a eventi particolari, ma è frutto di convinzioni e abitudini consolidate nel tempo e difficili (ma non impossibili) da cambiare.
Convinzioni e abitudini
Le convinzioni sono delle storie che racconti a te stesso e che determinano il tuo stato d’animo, le tue aspettative, il comportamento che assumi nei confronti di te stesso e degli altri.
Potresti per esempio essere convinto che un fisico magro e asciutto sia il lasciapassare in qualsiasi ambito della tua esistenza, dal lavoro alle relazioni amicali, finanche all’amore.
L’abitudine, invece, è una disposizione o un’attitudine che hai acquisito mediante un’esperienza ripetuta. L’abitudine a mangiare troppo o troppo poco si consolida nel tempo e più è radicata, più sarà difficile da rimuovere. Ma non impossibile.
Quali effetti sul corpo hanno le diete restrittive e le abbuffate
Le stesse diete restrittive e le abbuffate diventano la causa stessa delle preoccupazioni legate al cibo. Solitamente si inizia una dieta ipocalorica per perdere peso, eliminando alcuni alimenti e riducendo le porzioni di altre. Se non si riesce a tenere la situazione sotto controllo e, soprattutto, se non si è seguiti da nutrizionisti e si pratica il “fai-da-te”, la situazione sfugge di mano e puoi rischiare condizioni patologiche molto importanti, come l’anoressia o la bulimia.
Oltre ai noti danni sul corpo, che consistono in un’eccessiva magrezza o in un aumento di peso importante e repentino, le diete drastiche e le abbuffate incidono anche a livello psicologico, causando sbalzi d’umore e difficoltà d’attenzione, che hanno effetti negativi su tutte le sfere della tua vita.
Come cambiare le abitudini alimentari
Chi mi conosce, sa che il mio Metodo delle 3A prevede un processo di orientamento e scoperta delle risorse soggettive di ognuno attraverso 3 step:
- Azione
- Allenamento
- Armonia
Per cambiare le tue abitudini alimentari è necessario che tu percorra un cammino di consapevolezza, per comprendere innanzitutto cosa perpetua nel tempo un rapporto così conflittuale con il cibo.
Una volta individuati i pensieri e i comportamenti disfunzionali, anche grazie alle preziose tecniche meditative, dovrai cominciare ad agire, ma non solo sul tuo modo di alimentarti bensì anche su te stesso, così che tu possa imparare ad accettarti e ad amarti.
Questo processo avviene grazie all’allenamento, ovvero alla messa in pratica di piccole azioni quotidiane che, alla fine, ti porteranno alla risoluzione del problema.
Può essere un percorso lungo e, a tratti, difficile. Se vuoi, potrò accompagnarti. Puoi contattarmi richiedendo una consulenza gratuita.