Coltivare l’assertività per esprimere le emozioni

Coltivare l’assertività per esprimere le emozioni

Stili di comunicazione

Con “stile di comunicazione” si intende la natura della comunicazione interpersonale sul piano verbale e non verbale. Esistono tre diversi stili di comunicazione che possono essere agiti in diversi contesti, ognuno dei quali è contraddistinto da caratteristiche peculiari a livello emotivo e comportamentale. Secondo la letteratura, gli stili di comunicazione sono tre:

  • stile remissivo o passivo – utilizzi questo stile quando tendi ad anteporre le esigenze altrui, pensando che le tue siano poco importanti;
  • stile aggressivo – puoi metterlo in campo quando senti di dover difendere in modo prepotente ed eccessivo i tuoi diritti, anche calpestando quelli degli altri. Può essere adoperato anche da chi si comporta in modo prevalentemente remissivo, come conseguenza di una frustrazione a lungo repressa;
  • stile assertivo – sei consapevole dei tuoi diritti, riconosci i diritti degli altri e sei in grado di adeguarti alle situazioni contingenti.

Quali sono le conseguenze associate ai diversi stili di comunicazione?

  • Quando ti comporti in modo remissivo, difficilmente riesci a soddisfare un tuo bisogno/desiderio, il che può portare a scarsa autostima, depressione, rabbia e risentimento.
  • Il comportamento aggressivo fa sì che tu venga evitato oppure attaccato poiché il tuo modo di relazionarti mina il rispetto e la fiducia reciproca.
  • Lo stile assertivo ti aiuta ad agire di tua iniziativa, riducendo enormemente lo stress e aumentando il senso di auto-efficacia che ti fa sentire capace di affrontare una discussione.

Cos’è l’assertività?

Lo stile assertivo rappresenta un concetto molto caro agli intellettuali di un tempo, fautori del “In media stat virtus”. Ponendo agli estremi l’aggressività e la passività, infatti, l’assertività rappresenta il giusto equilibrio che permette di realizzare i tuoi desideri e tuoi bisogni, senza violare o tentare di gestire quelli degli altri.

Partendo dall’etimologia, “asserire” significa esprimere se stessi. Attraverso la comunicazione assertiva riesci a raggiungere gli obiettivi prefissati senza innescare conflitti con l’altro, ti sintonizzi con le tue emozioni e con quelle del tuo interlocutore.

Se vuoi imparare a comunicare in maniera assertiva occorre che tu impari anche a gestire, ed eventualmente modificare, il tuo comportamento non verbale. Sto parlando, ad esempio, della capacità di mantenere il contatto oculare con l’interlocutore. E ancora, dell’utilizzo della gestualità a supporto di ciò che stai dicendo. Inoltre, potresti modulare il tono della voce in funzione di ciò che stai affermando ed esprimere i tuoi stati interni anche attraverso le espressioni facciali.

Emozioni difficili: quando può essere utile essere assertivi?

È probabile che quando sperimenti emozioni scomode o sgradevoli come rabbia, frustrazione o tristezza, tu non riesca a rimanere presente a ciò che sta succedendo, rischiando di aggredire l’altro senza riuscire ad aprire uno scambio comunicativo efficace che ti permetta di esprimerti realmente.  

Ti riporto alcune semplici regole che possono aiutarti a gestire questo tipo di situazioni:

  • usa il linguaggio dell’Io, in modo da rendere più chiaro che accetti la responsabilità delle tue reazioni (“Io sento che…”; “Secondo me, …”);
  • non esprimere giudizi negativi sull’altro;
  • non enunciare regole morali e di buona educazione;
  • non generalizzare. Cerca di sottolineare la specificità della situazione in cui stai sperimentando l’emozione difficile.

Esempio di comunicazione assertiva

Voglio lasciarti un esempio concreto dei tre stili comunicativi, invitandoti a porre l’attenzione sulla comunicazione assertiva ed il suo importante potenziale.

Paolo è in coda allo sportello di un ufficio da tutta la mattina ed è quasi giunto il suo turno, quando una signora gli passa davanti dicendo: “Devo solo chiedere un’informazione. Faccio veloce!”. C’è molta gente che sta aspettando. Come potresti rispondere?

Remissivo: “Va bene, non si preoccupi. Faccia pure.”

Aggressivo: “Non crede che io abbia di meglio da fare che star qui ad aspettare mentre lei risolve i suoi problemi?”

Assertivo: “Ho atteso un bel po’ ed adesso è il mio turno. Non dovrei metterci molto nemmeno io.”

RICORDA!

Puoi imparare ad utilizzare l’assertività, ma il cambiamento è graduale e richiede molta pratica. Non preoccuparti se in alcune situazioni non riesci ad essere assertivo, puoi procedere anche per prove ed errori. Il primo passo è imparare a essere consapevole di ciò che provi e pensi, per poi riuscire ad esprimerlo al meglio.

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