Come essere genitori positivi e aiutare i figli nelle difficoltà
di: Rosa
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Come essere genitori positivi e aiutare i figli nelle difficoltà
Un genitore positivo è colui che ha imparato a conoscere i comportamenti del proprio figlio e riesce a indirizzare meglio i propri atteggiamenti nei suoi confronti.
La basi per essere genitori positivi sono l’ascolto e la comprensione. Su queste si edifica la disciplina positiva, che permette di costruire rapporti più sani con i figli e ad aiutarli nelle difficoltà.
Cosa si intende per disciplina positiva
La disciplina positiva nasce da un esperimento condotto nel 1920 da Alfred Adler e Rudolf, i quali ritenevano che un trattamento rispettoso dei tempi e dei bisogni dei bambini, portassero ad un loro sano sviluppo sociale e comportamentale, in contrapposizione con la teoria dilagante della disciplina negativa o nera, come poi l’ha chiamata la psicologa Alice Miller. La disciplina negativa si basa sull’applicazione di punizioni, minacce e limitazioni, nella convinzione che siano gli unici e più corretti metodi per “correggere” i propri figli.
L’esperimento di Aldur e Dreikurs ha invece smontato questa convinzione e i risultati sono stati così entusiasmanti che il loro metodo ha iniziato ad essere introdotto nelle aule scolastiche di ogni ordine grado, e poi ha interessato sempre di più i genitori tanto che, oggi, sono molti coloro che ne conoscono i benefici e che lo applicano nel loro rapporto con i figli.
Quindi l’ascolto, insieme alla gentilezza e alla fermezza, sono i punti cardine della disciplina positiva.
Applicando la disciplina positiva, sarai in grado di:
- Costruire una buona comunicazione;
- responsabilizzare i figli, senza che perdano il rispetto di se stessi;
- insegnare loro come pensare e non a cosa pensare;
- affrontare le sfide adolescenziali;
- disinnescare le lotte di potere;
- evitare il rischio delle lodi;
- rendere più solida la comunicazione d’amore;
- concentrarti sui punti di forza e non su quelli di debolezza;
- conquistare una maggiore collaborazione scolastica e domestica.
Applicare la disciplina positiva per aiutare i figli nelle difficoltà
Come fare, quindi, ad applicare la disciplina positiva e riuscire ad aiutare i figli nelle loro difficoltà?
Ecco alcuni consigli che ti aiuteranno ad essere un genitore positivo e, quindi, efficace.
1. Crea delle regole
Essere un genitore positivo non vuol dire lasciare fare ai figli tutto ciò che vogliono. Ricorda che, insieme alla gentilezza, devi mostrare fermezza.
Le regole sono fondamentali per un adolescente. Impara quindi a fissare le tue regole, ma senza imposizioni. Parla ai tuoi figli spiegando l’importanza di quella regola, chiarisci con lui eventuali limiti, in maniera democratica, ascoltando anche il suo parere, accogliendolo e modificando la regola dove possibile.
Ad esempio, se decidi che in casa bisogna cenare tutti insieme a tavola e allo stesso orario, e che ognuno ha il suo posto assegnato, mostrati flessibile nel concordare con lui eventuali modifiche nell’orario o nel cambiamento dei posti assegnati.
Comunque sia, le regole devono essere rispettate da tutti, soprattutto dai genitori che ne danno l’esempio. Per intenderci, non serve dire che mentre si cena non si usa lo smartphone, mentre controlli le ultime notifiche di Facebook addentando i nuggets.
2. Elimina le ricompense
Molti genitori utilizzano le ricompense per incoraggiare i propri figli a fare qualcosa. “Se prendi un buon voto, ti regalo il Tablet!”; “Se metti in ordine la camera, puoi stare fuori un’ora in più”.
In realtà, le ricompense non aiutano a far comprendere ai figli l’importanza per cui va fatta una cosa, e li fanno concentrare più sulla ricompensa che sulla stessa azione.
La disciplina positiva evita le ricompense e punta su una buona comunicazione per permettere ai figli di imparare ad agire correttamente, anche quando non sono ricompensati o minacciati.
3. Rispetta i bisogni dei tuoi figli
Quando un ragazzo si ribella, sta manifestando un bisogno. Se ti concentri sulla ribellione e sulla rabbia, tentando di frenarlo con la prospettiva di una punizione, gli trasmetti la sensazione di non essere compreso, e questo genera altre occasioni di rabbia e ribellione.
Un genitore positivo si chiede cosa c’è dietro quelle esternazioni, cerca di capire il bisogno e di soddisfarlo.
Se, per esempio, tuo figlio inizia a urlare senza apparente motivo nel bel mezzo di una discussione, la reazione non dovrebbe essere quella di intimargli il silenzio, ma di incontrare il suo sguardo e chiedergli: “Cosa succede? Perché ti senti così? Come posso aiutarti?”
Il tuo interesse può riescire a sedare la crisi, che probabilmente è stata innescata da una parola detta da te, sbagliata in quel momento oppure non compresa. Il passo successivo, sarà cercare di convincerlo che la tua intenzione è quella di capirlo e aiutarlo.
3. Elimina i “Non”.
“Non fare”, “Non dire”, “Non andare”, “Non pensare”. Spesso comunichi con i tuoi figli utilizzando una serie di negazioni che non fanno altro che aumentare la loro frustrazione e abbassare la loro autostima.
Prova a modificare queste frasi, cercando anche dei compromessi. Per esempio, se tuo figlio ti chiede insistentemente di poter passare più tempo fuori con gli amici, non glielo negare completamente, ma cerca un compromesso. Digli, per esempio: “Certo puoi farlo, ma solo nel fine settimana”.
4. Usa il rinforzo positivo
La lode non è consentita dalla disciplina positiva perché ritiene che dire “bravo” ad un ragazzo, gli fa percepire che la sua autostima dipenda da un giudizio esterno.
È necessario, tuttavia, sottolineare un successo con una frase che li rinforzi positivamente. Se tuo figlio ha un comportamento positivo, quindi, piuttosto che dire “Bravo!”, prova a dire “È bello il modo in cui ci sei riuscito…”.
Questo modo di comunicare lo aiuterà a concentrarsi maggiormente sulle sue capacità e non sul bisogno di sentirsi apprezzato da te.
Applica queste strategie e vedrai migliorare giorno dopo giorno il rapporto con i tuoi figli!